GODEBO: sinergie lucane per il cibo tipico
E’ innegabile come negli ultimi anni l’enorme macchina dello show buisness abbia portato al centro del dibattito quotidiano il cibo e la sua propaganda. Laddove le parole di ogni vengono mutuate dal linguaggio economico-finanziario, diviene quadrinomio morboso il sistema che parla di competitività, leadership, efficientismo e meritrocazia; se da un lato è un linguaggio che presuppone aspetti positivi, è stato introiettato profondamente nel pensiero globale da divenire l’unica filosofia possibile. Così è anche per il cibo: si è inverito e pervertito il rapporto tra uomo e cibo e quest’ultimo ha perso la sua sacralità e la sua ritualità sino a diventare mera rappresentazione scenica.
All’indomani d Expo2015, siamo consapevoli che la rivoluzione prodottasi nel campo dello sviluppo dell’industria e della tecnologia alimentare ha reso possibile il venire meno del problema della fame e della scarsità di cibi nella nostra società, passando dalle secolari epoche della fame alla nuova, attuale epoca dell’abbondanza. Abbondanza, però, che ha segnato anche la perdita di valore socio-culturale del cibo trasformandolo in merce. Non più quanto vale maquanto costa. Il valore, ancora, viene definito sulla base di conoscenze di metodi e tecniche di produzione, di conoscenza delle comunità e dei territori. Il grande interrogativo, allora, che il nuovo millennio ci pone è sull’evoluzione del gusto nella cultura europea, di conseguenza mondiale, comportamento alimentare che volge sempre più, paradossalmente, alla semplice nutrizione, collegato al grave problema sociologico della disgregazione del nucleo familiare, pone il dilemma di come evolverà l’immagine del gusto nella cultura non solo europea, ma mondiale.
Le risposte sono molteplici ed all’inarrestabile macchina alimentare-industriale si oppone una più silente e profonda reazione #BottomUp, la cosidetta azione dal basso. E’ una teoria di cambiamento capillare. Le comunità locali stanno iniziando ad assumer sempre di più un valore strategico. Sulla strada battuta daSlowFood, Terra Madre ed i molti consorzi di tutela dei prodotti italiani, il food torna a sottolineare la qualità ed il valore del gusto, come una esperienza sensoriale che coinvolga tutti i sensi compreso la ri-scoperta della conoscenza e della storia dei singoli prodotti. Nel far questo necessitiamo della conoscenza di molti, non solo degli accademici e/o intellettuali di professione ma anche – soprattutto – dell’intellettualità dei produttori e dei gastronomi della tradizione.
La Basilicata, forse più di altre regioni italiane, oggi risponde con entusiasmo a questa sfida. Prende coscienza delle radici profonde ed affronta la crisi cercando di trasmettere un profondissimo amore a quelli che verranno. GODEBO è il progetto a km zero che salvaguarda e promuove prodotti, idee e tipicità. La Basilicata che parla di Lucania attraverso le competenze, le professionalità e le abilità regionali.
Nata dall’unione di due società ( Amaranto DESIGN e 3elletì ) e la collaborazione di un’assozione di cuochi, un’agenzia di comunicazione ceativa e un’azienda di distribuzione alimentare, Godebo mette in rete i produttori. Come? Promuove il prodotto e lo contestualizza all’interno di un menù, una ricetta o un paniere di prodotti. Il percorso enogastronomico promuove, valorizza e commercializza i singoli prodotti. Attraverso le videoricette, ogni cliente sceglie il menù che preferisce. Le ricette presenti nel menù sono correllate da suggerimenti ed abbinamenti. Una volta acquistato il menù, quindi il relativo paniere di prodotti, tutto viene consegnato a casa entro 48h.
Una piattaforma virtuale – che è un mix tra un blog, una web tv e un e-commerce sul food tipico – è lo strumento di divulgazione dei metodi e delle tecniche della cucina tradizionale e creativa rigorosamente Made in Lucania ma anche approfondimento culturale ed esperenziale, oltre che pratico ed efficente, per il fruitore e di marketing più territoriale per il proponente che rafforza il valore del prodotto con l’identità deel luogo di provenienza, ancor più se connotato di valore storico- archeologico e naturalistico.
Fonte: Linkiesta